Prevenzione sismica ed efficientamento energetico

L’Italia è uno dei Paesi europei con la maggiore esposizione al rischio sismico: la sua complessa struttura geologica e la presenza diffusa di edifici datati rendono il territorio particolarmente vulnerabile. Ogni anno, secondo le stime nazionali, la fragilità del patrimonio edilizio comporta quasi 4 miliardi di euro di costi potenziali legati a danni diretti, perdita di valore e impatti indiretti sul sistema economico.

Questi numeri sono stati al centro dell’VIII Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, organizzata da Fondazione Inarcassa insieme ai Consigli Nazionali degli Ingegneri e degli Architetti PPC. L’edizione ha presentato una novità di assoluto rilievo: un modello di mappatura avanzato che integra rischio sismico, vulnerabilità degli edifici, rischio idrogeologico, dinamiche climatiche e inefficienza energetica.

Un approccio multidisciplinare che sta ridefinendo il modo di pianificare le politiche di sicurezza e di investimento, soprattutto in vista della necessaria riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

Una nuova mappatura per guidare gli interventi: dati e priorità

Il nuovo modello elaborato dal Dipartimento Casa Italia, in collaborazione con il centro di competenza PLINIVS APS e coordinato dal professor Giulio Zuccaro, utilizza dati INGV e ISTAT e li analizza su celle territoriali di 1 km².
Questo permette di incrociare:

  • pericolosità sismica,

  • esposizione delle popolazioni e degli edifici,

  • vulnerabilità dei fabbricati,

  • consumi energetici e impatto climatico,

  • fragilità idrogeologica.

Si tratta di uno strumento fondamentale per indirizzare correttamente gli investimenti pubblici e privati, evitare sprechi e agire in modo selettivo sulle aree realmente prioritarie.

Regioni con maggiore esposizione

Dall’analisi emergono alcuni dati critici:

  • Lombardia: oltre 500.000 edifici residenziali in classe di rischio massima.

  • Piemonte: esposizione elevata e comparabile alla Lombardia.

  • Sicilia: circa 400.000 immobili vulnerabili ai terremoti.

Le regioni con il rischio complessivo maggiore risultano Sicilia, Calabria ed Emilia-Romagna, a conferma della necessità di un programma di prevenzione strutturato e continuativo.

Prevenzione sismica ed efficientamento energetico: un binomio strategico

Durante l’evento, il Ministro per gli Affari Europei e il PNRR, Tommaso Foti, ha sottolineato l’importanza di integrare gli interventi di riduzione del rischio sismico con quelli di efficientamento energetico.
Un approccio combinato permette infatti:

  • una riduzione dei costi complessivi,

  • tempi di cantiere più brevi,

  • maggiori benefici di sicurezza e sostenibilità,

  • un incremento del valore dell’immobile,

  • una drastica riduzione delle emissioni e dei consumi.

Gli studi condotti dal professor Mauro Dolce (ReLUIS) dimostrano che la combinazione di interventi strutturali ed energetici può portare fino a 7,5 classi di miglioramento nel rischio combinato, un risultato altrimenti irraggiungibile con interventi isolati.

Tecnologie innovative per la messa in sicurezza

Un tema centrale emerso durante la Giornata è la necessità di adottare tecnologie di rinforzo strutturale moderne, certificate e compatibili con i sistemi di riqualificazione energetica.
In questo scenario si inseriscono le soluzioni avanzate progettate per offrire elevate prestazioni, rapidità di installazione e piena integrazione con interventi come cappotti termici e sistemi di isolamento.

SismaGrid® – Rinforzo diffuso ad elevate prestazioni

SismaGrid rappresenta una delle tecnologie più efficaci per la riduzione della vulnerabilità locale e globale delle murature.
Tra i principali vantaggi:

  • rete in materiali compositi con aderenza migliorata,

  • posa non invasiva e compatibile con interventi energetici esterni,

  • incremento della resistenza a taglio e fuori piano,

  • impatto estetico minimo, ideale anche su edifici storici.

Questo sistema permette interventi veloci e tecnicamente affidabili, garantendo un significativo miglioramento della risposta sismica dell’edificio.

Resisto 5.9 Tube® – Sistema tubolare per irrigidimento strutturale

Resisto 5.9 Tube® è una soluzione tubolare studiata per incrementare la resistenza delle pareti portanti e migliorare la sicurezza nei confronti delle azioni fuori piano.
Punti di forza:

  • estrema leggerezza e maneggevolezza,

  • elevatissima resistenza meccanica,

  • interventi minimamente invasivi,

  • ideale per edifici residenziali, pubblici e vincolati.

La sua configurazione modulare consente di adattarsi a diverse tipologie strutturali, riducendo i tempi di lavorazione e ottimizzando i risultati.

Progetto Sisma – Soluzioni modulari per la messa in sicurezza integrata

Comprende un ecosistema di tecnologie e protocolli dedicati alla sicurezza strutturale del patrimonio esistente.
Le soluzioni si distinguono per:

  • approccio modulare e scalabile,

  • compatibilità con interventi energetici e impiantistici,

  • utilizzo di materiali innovativi e certificati,

  • riduzione dei costi e dei tempi operativi.

Grazie alla loro flessibilità, i sistemi di Progetto Sisma permettono un approccio integrato alla rigenerazione di edifici residenziali, pubblici e industriali.

La sfida al 2030: 18 milioni di edifici da mettere in sicurezza

L’Italia deve affrontare una delle più grandi operazioni di riqualificazione edilizia della sua storia:

  • 18 milioni di edifici richiedono interventi antisismici,

  • 5 milioni di edifici privati e 500.000 pubblici dovranno essere efficientati energeticamente entro il 2030.

Senza soluzioni tecniche rapide e scalabili, questi obiettivi risulterebbero difficilmente raggiungibili.
Proprio per questo l’integrazione di tecnologie come SismaGrid®, Resisto 5.9 Tube®  ricoprono un ruolo essenziale nella strategia nazionale di prevenzione.

Verso una politica stabile di prevenzione e rigenerazione urbana

Le principali rappresentanze professionali hanno ribadito la necessità di una strategia continuativa, fondata su:

  • investimenti programmati,

  • strumenti di pianificazione basati sui dati,

  • tecnologie certificate e performanti,

  • un approccio coordinato tra sicurezza, ambiente e qualità urbana.

Integrare prevenzione sismica, efficienza energetica e rigenerazione urbana significa garantire edifici più sicuri, più sostenibili e in grado di ridurre l’impatto ambientale.

Conclusioni: tecnologia, visione e prevenzione per l’Italia del futuro

La nuova mappatura nazionale segna un punto di svolta nella gestione del rischio sismico e nella pianificazione degli interventi. Tuttavia, gli strumenti di analisi devono essere accompagnati da tecnologie applicative realmente efficaci.

Le soluzioni utilizzate da Habito SrlSismaGrid®, Resisto 5.9 Tube® — rappresentano un contributo concreto alla riduzione della vulnerabilità strutturale del patrimonio edilizio italiano.
Grazie ai loro vantaggi tecnici, alla compatibilità con gli interventi energetici e alla capacità di integrarsi in progetti di rigenerazione complessi, costituiscono un riferimento per i professionisti che operano nella riqualificazione e nella sicurezza degli edifici.

Investire oggi nella prevenzione significa costruire un’Italia più sicura, più efficiente e più resiliente per le generazioni future.
Habito Srl è al fianco dei progettisti, delle imprese e delle istituzioni per rendere questo obiettivo una realtà concreta.

Dal Giornale alla Tua Casa Il Viaggio Sostenibile della Fibra di Cellulosa

In un mondo che parla sempre più di sostenibilità e risparmio energetico, anche l’edilizia ha intrapreso una vera e propria rivoluzione verde. Oggi, costruire o ristrutturare non significa solo creare spazi belli e funzionali, ma anche ridurre l’impatto ambientale e garantire un comfort abitativo duraturo.

Tra i protagonisti di questa evoluzione c’è un materiale tanto semplice quanto straordinario: la fibra di cellulosa.

Ma da dove nasce, come funziona e perché è considerata una delle scelte più intelligenti per l’isolamento termico moderno?

 

Dalle Origini Storiche al Successo Moderno

La cellulosa non è una scoperta recente. È il principale costituente delle piante e rappresenta da secoli una risorsa naturale fondamentale. Tuttavia, il suo impiego come materiale isolante ha radici profonde che affondano nella storia dell’architettura americana e si sviluppano attraverso le crisi energetiche europee.

 

Thomas Jefferson e Monticello: Un Antico Precursore

Per rintracciare un uso pionieristico di materiali isolanti a base di carta o cartone, dobbiamo risalire fino al XVIII secolo. Il presidente e architetto Thomas Jefferson fu un instancabile sperimentatore di soluzioni per rendere più efficiente la sua iconica residenza, Monticello . Benché la moderna fibra di cellulosa come la conosciamo oggi sia molto posteriore, l’attenzione di Jefferson all’isolamento termico passivo e all’uso di risorse locali per migliorare l’abitabilità della casa testimonia una sensibilità che precorre i tempi. All’epoca, materiali come cartone e scarti di carta venivano talvolta impiegati in modo rudimentale per riempire le intercapedini, un’intuizione che avrebbe trovato piena realizzazione solo secoli dopo.

Thomas Jefferson e Monticello: Un Antico Precursore

Thomas Jefferson e Monticello: Un Antico Precursore

 

La Nascita della Cellulosa Soffiata in Scandinavia

Il vero punto di svolta per la fibra di cellulosa moderna si ebbe negli anni ’20 in Scandinavia. È qui che si cominciò a utilizzare la cellulosa soffiata ottenuta da scarti della filiera forestale, come carta, segatura e carta da giornale, come isolante nei sottotetti e nelle pareti.

La cellulosa veniva inizialmente trattata e compressa, e solo in seguito si sviluppò la tecnica di insufflaggio nei vani con apposite pompe soffiatrici. Fin da subito, per migliorarne le prestazioni e la sicurezza, il materiale veniva trattato per resistere a muffe e fuoco, tipicamente con borati o sali ammoniacali.

 

La Diffusione Globale con la Crisi Energetica

Se l’invenzione è scandinava, la diffusione su larga scala a livello globale è legata alla crisi petrolifera degli anni ’70. L’improvviso aumento dei costi energetici costrinse i Paesi occidentali a ripensare radicalmente l’efficienza degli edifici. Negli Stati Uniti, in particolare, la fibra di cellulosa, prodotta triturando giornali e trattandoli con sali di boro per renderli ignifughi e resistenti alla muffa, trovò un terreno fertile come soluzione economica ed ecologica per isolare rapidamente milioni di abitazioni.

In Europa, la fibra di cellulosa si è affermata stabilmente a partire dagli anni ’80, trovando il massimo sviluppo nei Paesi del Nord (Germania, Svezia e Austria), dove il clima rigido e l’elevata sensibilità ecologica hanno spinto verso l’adozione di materiali isolanti naturali, performanti e riciclabili.

Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica e alla crescente attenzione alla bioedilizia, la fibra di cellulosa è diventata uno dei materiali più apprezzati.

crisi petrolifera degli anni '70

crisi petrolifera degli anni ’70

 

Un Materiale di Primo Riciclo, Non “da Cassonetto”

Uno dei punti di forza della fibra di cellulosa utilizzata da aziende come Habito Srl è la sua origine controllata. Il materiale proviene infatti da giornali invenduti e non da carta di recupero domestica o industriale.

Questa distinzione, spesso trascurata, è fondamentale perché:

  • Garantisce una maggiore purezza della cellulosa, priva di residui di inchiostro, colle o materiali plastici.
  • Assicura una densità uniforme, essenziale per ottenere prestazioni costanti e durature nel tempo.
  • Consente di mantenere alti standard di isolamento e traspirabilità.

Inoltre, la produzione di cellulose di alta qualità, come il marchio Isofloc utilizzato da Habito, richiede meno energia rispetto agli isolanti sintetici e non comporta emissioni nocive durante la posa o l’uso.

Si tratta dunque di un materiale di economia circolare a tutti gli effetti: nasce da un prodotto destinato allo scarto e si trasforma in una risorsa capace di ridurre consumi e inquinamento.

 

 Isolamento Termico e Sfasamento: La Natura Batte il Caldo

La fibra di cellulosa ha un comportamento termico straordinario. Oltre a ridurre la dispersione del calore in inverno, funziona come un vero e proprio “scudo naturale” contro il caldo estivo, grazie a una caratteristica chiave: l’alto sfasamento termico.

 

Cos’è lo Sfasamento Termico?

È il tempo che il calore impiega per attraversare una struttura (ad esempio il tetto o le pareti) e raggiungere gli ambienti interni.

Maggiore è questo tempo, più a lungo la casa rimane fresca nelle ore calde. Il picco di calore esterno (che si verifica tipicamente nel primo pomeriggio) viene ritardato e arriva all’interno solo dopo molte ore, quando la temperatura esterna è già scesa.

  • Con uno spessore medio di 30 cm di fibra di cellulosa, lo sfasamento termico è di circa 12 ore.
  • Con 40 cm, può arrivare a 14 ore o più.

In pratica, questo significa che il picco di calore del pomeriggio viene ritardato fino alla notte inoltrata, un momento in cui l’aria esterna è più fresca e il calore può essere disperso semplicemente arieggiando. Si ottiene così un comfort costante e si riduce drasticamente il bisogno di climatizzazione.

Questo risultato è difficilmente raggiungibile con materiali sintetici come polistirene o poliuretano, che hanno una capacità termica inferiore e un comportamento meno “dinamico” contro il surriscaldamento estivo.

Traspirabilità e Silenzio: Benessere Totale

Traspirabilità e Salubrità

Oltre all’efficienza energetica, la fibra di cellulosa offre un altro grande vantaggio: la traspirabilità.

È un materiale che “respira”, cioè permette al vapore acqueo di attraversarlo e disperdersi senza accumulare umidità all’interno delle strutture. Questo previene la formazione di condensa e muffe, contribuendo a mantenere un microclima interno sano, con livelli di umidità equilibrati e una migliore qualità dell’aria.

Per questo motivo è particolarmente indicata per edifici in legno e per interventi di riqualificazione energetica in contesti residenziali.

 

Silenzio e Benessere Acustico

Non solo caldo e freddo: la fibra di cellulosa è anche un eccellente isolante acustico. Grazie alla sua densità elevata e alla struttura fibrosa disordinata, è in grado di assorbire le onde sonore e ridurre efficacemente la trasmissione dei rumori sia aerei che da calpestio tra gli ambienti o dall’esterno. Questo si traduce in maggiore tranquillità domestica e una percezione di comfort globale che va oltre la semplice temperatura.

 

Una Scelta per il Futuro

Scegliere la fibra di cellulosa significa investire in un comfort sostenibile e in un futuro più responsabile.

Un aspetto spesso sottovalutato è che ogni tonnellata di fibra di cellulosa riciclata evita l’abbattimento di circa 17 alberi e riduce significativamente il consumo d’acqua rispetto alla produzione di materiali sintetici.

Inoltre, la cellulosa è completamente riciclabile anche a fine vita: può essere riutilizzata come nuovo isolante o smaltita senza impatti ambientali complessi.

È una soluzione che unisce efficienza energetica, riduzione delle emissioni e benessere abitativo, rispettando la natura e migliorando la qualità della vita quotidiana. Per Habito Srl, utilizzare materiali di questo tipo non è solo una scelta tecnica, ma una filosofia aziendale: crediamo che il vero progresso edilizio sia quello che fa bene alle persone e al pianeta.

 

In Sintesi: Perché Scegliere la Fibra di Cellulosa

  • Materiale naturale e riciclato da giornali invenduti, a ciclo di vita controllato.
  • Elevato isolamento termico e acustico per ogni stagione.
  • Straordinario sfasamento estivo (fino a 14 ore) per vincere il caldo senza aria condizionata.
  • Traspirante, salubre e previene la formazione di muffe.
  • 100% sostenibile e completamente riciclabile a fine vita.
Pannelli Radianti e Sauna a raggi Infrarossi Lontani: Benessere, Comfort e Efficienza Energetica in Casa

Pannelli radianti e saune a infrarossi lontani: il calore che guarisce la casa… e il corpo

Quando pensiamo a riscaldare la casa, spesso ci vengono subito in mente termosifoni, caldaie a gas, pompe di calore. Ma c’è una tecnologia che unisce design, benessere fisico e risparmio energetico: i pannelli radianti a infrarossi lontani (FIR) e le saune FIR. In questo articolo scoprirai come funzionano, da dove vengono, perché sono utili, e cosa li rende speciali quando vengono realizzati dai marchi con cui lavora Habito.

Un po’ di storia: quando il calore divenne radiazione

  • Il concetto di usare il calore radiante ha radici antiche. Civiltà come quella romana, greca ed egizia sfruttavano il sole e il fuoco non solo per cucinare o illuminare, ma anche per creare spazi termici (terme, solarium, ambienti riscaldati) che favorissero salute e relax.

  • L’idea moderna di una sauna a infrarossi (infrarosso non visibile, ma percepito come calore) ha origine verso la fine del XIX secolo. Un fatto curioso: John Harvey Kellogg, il medico statunitense noto per le sue idee sullo stile di vita sano, inventò nel 1891 il “bath elettrico a luce radiante” per fornire calore radiante al corpo senza riscaldare eccessivamente l’aria circostante.

    bath elettrico a luce radiante di John Harvey Kellogg

    bath elettrico a luce radiante di John Harvey Kellogg

  • Nel corso del XX secolo, la tecnologia FIR è stata studiata anche in campo medico: ad esempio in Giappone con la Waon Therapy, una forma di terapia termica con infrarossi per migliorare la circolazione, ridurre stress e favorire salute cardiovascolare.

Come funzionano i FIR, cosa sono

I raggi FIR (Far Infrared Rays, infrarossi lontani) sono onde elettromagnetiche non visibili che hanno la capacità di penetrare la pelle, riscaldare tessuti cutanei e sottocutanei, stimolare la circolazione, e produrre una sensazione di calore diretto piuttosto che tramite aria scaldatasi. Questo comporta:

  • minori dispersioni termiche (non serve prima riscaldare tutta l’aria di una stanza);

  • calore percepito più rapido, spesso più confortevole in ambienti ben isolati;

  • possibilità di utilizzare potenze moderate per ottenere un buon benessere.

pannelli radianti

pannelli radianti

Cosa offre la tecnologia FIR nei pannelli radianti

Quando si parla di pannelli radianti FIR (come quelli forniti dai marchi con cui lavora Habito), questi sono alcuni elementi distintivi:

  • sistema che riscalda non l’aria ma gli oggetti, le pareti, e il corpo presente nell’ambiente;

  • alcuni pannelli integrano funzioni come sanificazione, purificazione; per esempio, Olmar utilizza tecnologie (Dual Ag+) che combinano il calore FIR con argento ionico per proprietà antibatteriche e antimicrobiche.

  • estetica curata, design made in Italy, che permette di integrare i pannelli nell’arredo, rendendoli non solo funzionali ma anche un elemento di stile.

evoluzione del riscaldamento: da un camino tradizionale a un moderno pannello radiante FIR

evoluzione del riscaldamento: da un camino tradizionale a un moderno pannello radiante FIR

Benefici per il corpo e per la casa

Ecco cosa dicono gli studi e cosa si può aspettare con una sauna FIR o pannelli radianti ben progettati:

Beneficio Descrizione / Evidenza scientifica
Migliore circolazione sanguigna L’irradiazione FIR favorisce vasodilatazione, aumento del flusso sanguigno, che può aiutare in condizioni di stasi venosa o problemi di microcircolazione. Studi indicano che la terapia FIR può migliorare la funzione endoteliale.
Sollievo da dolori muscolari e articolari Le saune FIR sono studiate per alleviare dolori cronici, rigidità articolari, e facilitare il recupero muscolare.
Riduzione dello stress, miglior qualità del sonno Il calore rilassante favorisce il rilassamento, abbassamento della tensione muscolare, miglioramento della qualità del riposo.
Supporto cardiovascolare Alcune ricerche suggeriscono che l’uso regolare di saune a infrarossi possa ridurre la pressione arteriosa, migliorare la salute del cuore.
Ambiente domestico più sano Riduzione della polvere sospesa, migliore equilibrio dell’umidità, meno muffe: perché i pannelli radianti non muovono aria forzatamente, non creano correnti fredde, favoriscono una temperatura uniforme.
sauna a raggi infrarossi FIR

sauna a raggi infrarossi FIR

Curiosità interessanti

  • L’invenzione di Kellogg ha fatto scalpore al tempo perché era una “doccia di luce” elettrica, molto diversa dalle saune tradizionali di vapore.

  • Oggi si parla molto di “termoterapia passiva”: non serve muoversi o fare attività fisica, bastano sedute regolari con temperature più basse rispetto a saune tradizionali, per ottenere effetti positivi.

Perché scegliere una sauna FIR

Le saune FIR si basano su questi principi:

  • temperature più tollerabili rispetto alle saune tradizionali (meno stress per il cuore);
  • uso di materiali selezionati per resistere al calore, preservare l’ambiente interno della cabina;
  • controllo della temperatura e dei tempi per un uso sicuro;
  • possono essere usate sia per benessere quotidiano che come momento di relax o recupero post attività fisica;
  • Non creano umidità;
  • anche per piccoli spazi;

 

Dal marchio all’esperienza: cosa offrono concretamente i prodotti di alto livello

I marchi con cui opera Habito propongono soluzioni che combinano:

  • pannelli radianti che uniscono FIR, funzioni di purificazione e sanificazione dell’aria (per esempio tramite agenti come l’argento ionico);

  • sauna FIR di design, con finiture curate, e con attenzione all’efficienza energetica;

  • supporto tecnico (consulenza su quale potenza serve per le dimensioni della stanza, dove posizionare pannelli o sauna, come sfruttare l’isolamento della casa per massimizzare il rendimento);

  • possibilità di personalizzare il pannello con delle immagini;

Conclusione

I pannelli radianti e le saune a infrarossi lontani rappresentano oggi una delle frontiere più interessanti del benessere domestico. Sono un modo per unire comfort, salute, risparmio e bellezza: riscaldamento che non vuol dire solo aria calda, ma calore che avvolge, che penetra, che benefica.

Se stai pensando che l’inverno arrivi freddo, considera con attenzione queste soluzioni: scegli prodotti di qualità, affidati a professionisti, e scopri quanto può cambiare una casa riscaldata in modo intelligente.

Quando l’aria fa ammalare: lo smog e le mutazioni silenziose del DNA

Inquinamento e tumore al polmone: come lo smog modifica il DNA e cosa possiamo fare

Immagina di uscire di casa per andare al lavoro. È una mattina tranquilla, magari c’è un bel sole e l’aria sembra “pulita”. Ma non lo è. Invisibili all’occhio e inodori, nell’aria che respiriamo ogni giorno si nascondono particelle minuscole che entrano nei nostri polmoni e, secondo studi recentissimi, possono modificare il nostro DNA, aumentando il rischio di sviluppare tumori. Anche se non abbiamo mai fumato una sigaretta in vita nostra.

Può sembrare incredibile, ma oggi la scienza ci dice con chiarezza che l’inquinamento atmosferico ha un impatto diretto sulla nostra salute genetica. E questo vale anche (e soprattutto) per chi pensa di essere “fuori pericolo” perché non fuma.

lo smog modifica il DNA

lo smog modifica il DNA

Il tumore del polmone: non solo colpa del fumo

Ogni anno, nel mondo, vengono diagnosticati circa 2,5 milioni di nuovi casi di tumore del polmone. Il fumo rimane la causa principale, ma tra il 10% e il 25% dei casi riguarda persone che non hanno mai fumato. Questo dato è in crescita, in particolare nei paesi industrializzati dove il numero di fumatori è in calo ma l’inquinamento atmosferico rimane alto.

Il tumore del polmone è oggi la prima causa di morte oncologica a livello globale: secondo le stime del Global Cancer Observatory dell’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), nel solo 2020 sono morte 1,8 milioni di persone a causa di questa malattia. In Italia, secondo l’AIRTUM, ne è colpito 1 uomo su 10 e 1 donna su 35 nel corso della vita.

Ma come è possibile che anche i non fumatori si ammalino? Qual è il ruolo dell’aria che respiriamo?

Lo studio Sherlock-Lung: la prova è scritta nel DNA

Un recente studio pubblicato su Nature ha portato nuove e impressionanti evidenze: l’esposizione allo smog urbano può causare mutazioni genetiche associate al tumore del polmone, anche in persone che non hanno mai fumato.

Lo studio, chiamato Sherlock-Lung, ha analizzato il genoma di 871 pazienti non fumatori provenienti da Europa, America, Asia e Africa. I ricercatori, guidati dal professor Ludmil Alexandrov dell’Università della California a San Diego, hanno confrontato questi dati genetici con le informazioni satellitari e ambientali relative all’inquinamento dell’aria nei luoghi dove vivevano i pazienti.

Il risultato? Chi vive in zone più inquinate presenta un numero significativamente maggiore di mutazioni genetiche nei polmoni, alcune delle quali (come quelle del gene TP53) sono ben note per il loro legame con lo sviluppo di tumori. Inoltre, i soggetti più esposti mostravano telomeri più corti – un chiaro segno di invecchiamento cellulare precoce – che può favorire lo sviluppo di cellule malate.

Il principale responsabile è il particolato fine PM2.5, un inquinante presente nell’aria delle città, prodotto da traffico, riscaldamento, industria. Questo materiale riesce a penetrare in profondità nei polmoni, danneggiando le cellule e alterando i processi di replicazione del DNA.

Ridurre l’inquinamento si può: cominciamo da casa

Non possiamo eliminare lo smog urbano con uno schiocco di dita. Ma possiamo fare molto nel nostro piccolo per ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria – sia fuori che dentro casa.

Ecco alcune azioni concrete che fanno davvero la differenza:

  • 🏡 Isolare termicamente gli edifici: un’abitazione ben isolata consuma meno energia per riscaldamento e raffrescamento. Questo significa meno emissioni di CO₂, meno inquinamento e bollette più leggere.

  • Utilizzare impianti efficienti: scegliere pompe di calore, pannelli solari, pannelli radianti ad infrarossi,  sistemi ibridi o caldaie di ultima generazione riduce l’impatto ambientale e migliora il comfort abitativo.

  • 🚶‍♀️ Muoversi in modo sostenibile: quando possibile, privilegiare mezzi pubblici, bicicletta o passeggiate. L’uso massiccio dell’auto privata è una delle principali fonti di smog cittadino.

  • 🌬️ Gestire correttamente la ventilazione: aprire le finestre per arieggiare può essere rischioso, soprattutto in città e in orari di punta. In questi casi, è molto più efficace affidarsi a un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC).

La VMC: un alleato silenzioso per la salute

Anche se non può risolvere il problema alla radice, la VMC rappresenta una soluzione concreta e quotidiana per migliorare la qualità dell’aria indoor. Questi impianti, se dotati di filtri ad alta efficienza, riescono a:

  • rimuovere particolato fine, pollini, spore e altre sostanze nocive;

  • ricambiare l’aria in modo continuo, senza necessità di aprire le finestre;

  • mantenere un microclima salubre, controllando anche l’umidità.

In un contesto in cui l’inquinamento è ormai parte del nostro vivere quotidiano, proteggere l’aria che respiriamo dentro casa diventa un gesto di responsabilità verso noi stessi e verso chi ci sta vicino.


Fonti:

  • Alexandrov L.B. et al., “Mutational signatures in lung cancer in never smokers”, Nature, 2024

  • National Institutes of Health – nih.gov

  • Inside Precision Medicine, “Air Pollution Revealed as Major Driver of Lung Cancer in Never-Smokers”

  • Global Cancer Observatory – IARC, 2020

  • AIRTUM – Associazione Italiana Registri Tumori

  • FOCUS: “L’inquinamento atmosferico è legato a mutazioni genetiche che favoriscono il tumore del polmone”
  • Unilab.eu – “La VMC e la qualità dell’aria negli ambienti indoor”