“Prevenire è meglio che curare” i danni da terremoto, con la cultura della sicurezza antisismica.

La prevenzione sismica è un tema di vitale importanza, non solo in termini di vite umane salvate, ma anche di costi economici evitati legati alla ricostruzione e al ripristino post-terremoto. È essenziale imparare dalla storia e comprendere che prevenire è sempre più efficace che dover affrontare le conseguenze di un disastro naturale.

La cultura della sicurezza sismica e dell’informazione gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. Essere consapevoli dei rischi sismici non dovrebbe generare panico, ma piuttosto prepararci in modo adeguato ad affrontare eventuali emergenze. Questo principio è cruciale soprattutto per le generazioni future, che devono essere educate fin da giovani sull’importanza della prevenzione e della preparazione agli eventi sismici.

Investire nella prevenzione sismica, nella costruzione di edifici resilienti e nella sensibilizzazione della popolazione riguardo ai comportamenti da adottare in caso di terremoto sono passi fondamentali per ridurre l’impatto devastante di questi eventi sulla società e sull’economia.

La consapevolezza, la preparazione e l’adozione di misure preventive possono contribuire in modo significativo a mitigare gli effetti dei terremoti e a proteggere la vita umana e il patrimonio economico del Paese. È essenziale mantenere viva la cultura della sicurezza sismica e dell’informazione per garantire un futuro più resiliente e sicuro per tutti.

Nel dicembre 1908, un evento sismico devastante colpì Messina e Reggio Calabria, rivelando una mancanza critica nelle normative italiane riguardanti la progettazione antisismica delle strutture. Nonostante l’Italia avesse già subito numerosi terremoti significativi nel corso dei secoli, le regole erano spesso poco stringenti.

Dopo terremoti come quello del 30 luglio 1627 in Campania e Puglia, che portò alla creazione del “sistema baraccato alla beneventana” per la ricostruzione, e il sisma del 5 febbraio 1783 in Calabria e Sicilia, che impose regole rigorose per la costruzione, le norme sismiche divennero più flessibili dopo l’unificazione dell’Italia. Anche dopo eventi come il terremoto di Casamicciola nel 1883, l’accento si spostò verso lo sviluppo turistico piuttosto che sulla sicurezza strutturale.

La prima classificazione sismica ufficiale in Italia arrivò con il Regio Decreto n. 193 del 1909, in seguito al terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908. Tuttavia, questa normativa era limitata ai comuni colpiti dai terremoti, seguendo un approccio reattivo anziché preventivo.

Con il passare degli anni, l’Italia diventò interamente considerata a rischio sismico, anche se solo una parte del territorio era classificata come tale fino al terremoto Campano-Lucano del 1980. La lezione principale da imparare era che prevenire è sempre meglio che dover ricostruire, considerando non solo le vite perse ma anche i costi economici.

Secondo lo speciale dell’ENEA “100 anni di ingegneria sismica”, pubblicato in occasione del centenario del terremoto di Avezzano del 1915, la maggior parte delle strutture in Italia, inclusi edifici cruciali come scuole e ospedali, non è adeguatamente protetta contro i terremoti. Il documento mette in evidenza le sfide legate alla pericolosità sismica, le analisi storiche e le tecnologie moderne per rendere le costruzioni più resilienti.

Cultura della Prevenzione Sismica: Innovazioni Tecnologiche e Necessità di Cambiamento

Negli ultimi anni, diverse iniziative sono state intraprese per promuovere la prevenzione sismica in Italia, tra cui l’implementazione di detrazioni fiscali per interventi strutturali antisismici e il sismabonus. Tuttavia, il recente Recovery plan non ha affrontato la questione della prevenzione sismica, evidenziando una lacuna nella politica riguardo alla sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro.

La mancanza di una forte domanda di sicurezza da parte dei cittadini, a meno che non sia scatenata da un evento catastrofico, rappresenta un ostacolo da superare per garantire una maggiore consapevolezza e preparazione in materia di prevenzione sismica.

È durante le fasi di emergenza successive ai terremoti che l’attenzione pubblica e mediatica si concentra sulla prevenzione delle catastrofi naturali e sulla loro mitigazione. Tuttavia, questa attenzione spesso svanisce rapidamente, lasciando la sicurezza in secondo piano fino al prossimo disastro.

L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico a causa della sua particolare posizione geografica che la vuole situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e la zolla euroasiatica. In 2.500 anni abbiamo subito 30.000 terremoti di media e forte intensità, i più recenti e devastanti a L’Aquila nel 2009, in Emilia Romagna nel 2012, nel Centro Italia nel 2016 e all’Etna nel 2018.

È dunque fondamentale apportare un miglioramento sismico ai fabbricati esistenti per renderli più sicuri in caso di evento sismico.

La ricerca e l’innovazione tecnologica giocano un ruolo fondamentale nella messa in sicurezza sismica.

Questo è il caso di due prodotti studiati per costruzioni esistenti. Progetto Sisma, innovazione e competenza concentrate in un team di esperti del miglioramento sismico ed efficientamento energetico, incubato nel Tecno Polo di Mirandola (MO). Destinati a chi vuole ristrutturare casa nell’ottica del miglioramento sismico ed energetico, con una soluzione unica che permette di accedere ad eco e sisma bonus elevando i massimali di spesa.

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Sistema Resisto 5.9 Tube: Innovazione per il Miglioramento Sismico ed Energetico degli Edifici

Il Sistema Resisto 5.9 Tube rappresenta una soluzione tecnologica all’avanguardia che mira a combinare un miglioramento delle prestazioni sismiche con un efficientamento energetico degli edifici esistenti.

Questo sistema innovativo viene progettato utilizzando un rilievo fotogrammetrico con drone e in base al progetto strutturale del tecnico incaricato, offrendo una serie di vantaggi significativi, tra cui:

  • Riduzione delle Lavorazioni in Cantiere
  • Diminuzione dei Tempi di Intervento
  • Eliminazione Totale degli Scarti di Lavorazione
  • Risparmio Economico e Sostenibilità Ambientale

Il Sistema Resisto 5.9 Tube assicura un intervento rapido e non invasivo, con l’applicazione a secco dall’esterno dell’edificio.

Applicazioni del Sistema Resisto 5.9 Tube

Il Sistema Resisto 5.9 Tube può essere impiegato in:

  • Edifici in Muratura Portante
  • Edifici a Telaio in Cemento Armato

L’intervento è finalizzato al miglioramento/adeguamento sismico degli edifici in muratura secondo i § 8.4.2 e 8.4.3 delle NTC 2018, rientrando nell’ambito degli interventi globali per riqualificare l’intero organismo strutturale.

Il sistema può essere utilizzato anche come intervento locale, come indicato nel § 8.4.1 delle NTC 2018, per interventi su singole porzioni o elementi murari al fine di ridurre le vulnerabilità della struttura contro i meccanismi locali.

Grazie al suo elevato grado di libertà progettuale, il Sistema Resisto 5.9 Tube consente di intervenire su varie tipologie di edifici, inclusa l’integrazione con altre soluzioni di rinforzo strutturale.

Il Sistema Resisto 5.9 Tube si pone all’avanguardia nel settore del miglioramento sismico ed energetico degli edifici, offrendo un approccio innovativo e flessibile per aumentare la sicurezza strutturale e l’efficienza energetica degli edifici esistenti.

Sismagrid: Innovazione nel Rinforzo Sismico Direttamente sull’Intonaco

Sismagrid è una rivoluzionaria soluzione per il rinforzo sismico a basso spessore che può essere installata direttamente sull’intonaco esistente, senza la necessità di rimozione.

Questo nuovo sistema, sviluppato dal reparto ricerca e sviluppo di Progetto Sisma, si basa su una rete preformata a maglia quadrata composta da nastri in acciaio strutturale prezincato S350GD+Z di 2 mm di spessore. Le principali caratteristiche di Sismagrid includono:

  • Installazione Facile e Veloce a Secco
  • Senza Rimozione dell’Intonaco Esistente
  • Spessore Limitato
  • Riduzione degli Scarti di Lavorazione
  • Investimento Economico Contenuto e Accesso al Sismabonus

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Applicazioni del Sistema di Rinforzo Antisismico Sismagrid.

Sismagrid può essere utilizzato per:

  • Rinforzare Tamponature di Edifici in Cemento Armato
  • Rinforzare Edifici in Muratura Portante

Grazie alla sua flessibilità progettuale, Sismagrid può adattarsi a diversi tipi di edifici.

Intervento Locale e Miglioramento Sismico degli Edifici

L’installazione di Sismagrid può essere considerata come un intervento locale (come indicato nel § 8.4.1 delle NTC 2018) per prevenire i meccanismi di collasso, nonché come un intervento di miglioramento sismico (come indicato nel § 8.4.2 delle NTC 2018).

Nei edifici in muratura, l’applicazione diffusa della rete su tutto il fabbricato favorisce il comportamento scatolare, contribuendo al miglioramento sismico complessivo dell’edificio.

Test sperimentali condotti su campioni di muratura hanno confermato che la rete in acciaio di Progetto Sisma aumenta la resistenza e la capacità deformativa nel piano del singolo pannello per meccanismi di rottura a taglio e pressoflessione.

Il sistema è proposto nella seguente configurazione:

  • Modulo: 1300×2900 mm
  • Spessore dei Piatti: 50 mm
  • Maglia Reticolare: 400×400 mm
  • Ancoraggi con passo di 400 mm

Sismagrid rappresenta un passo avanti significativo nel campo del rinforzo sismico, offrendo una soluzione efficiente, economica e di facile installazione per migliorare la sicurezza strutturale degli edifici esistenti.

Implicazioni climatiche: Il cambiamento nella formazione delle nuvole potrebbe avere impatti significativi sul bilancio termico terrestre, influenzando il clima globale in modi ancora non del tutto compresi.

Le microplastiche, minuscoli frammenti di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri, sono diventate una presenza diffusa anche negli angoli più remoti e incontaminati della Terra, dalle profondità oceaniche della Fossa delle Marianne alle vette innevate dell’Everest. Un recente studio condotto dai ricercatori della Pennsylvania State University e pubblicato su ACSPublications ha rivelato un nuovo e inquietante aspetto legato alle microplastiche: la loro capacità di alterare la formazione delle nuvole e, di conseguenza, influenzando il clima globale.

particelle di microplastiche nell’ambiente

Secondo quanto riportato su Scienze e tecnologie ambientali: aria, le microplastiche agiscono come particelle nucleanti di ghiaccio, ovvero piccoli nuclei che favoriscono la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle nuvole. Questo processo svolge un ruolo cruciale nel determinare il comportamento delle nubi, influenzando a sua volta fenomeni meteorologici come la pioggia e le temperature.

 

Per comprendere meglio come le microplastiche influenzano la formazione delle nuvole, il team di ricerca ha studiato in laboratorio quattro tipi di plastica comuni nell’ambiente: polietilene a bassa densità (LDPE), polipropilene (PP), cloruro di polivinile (PVC) e polietilene tereftalato (PET). Le microplastiche sono state sospese in piccole gocce d’acqua e raffreddate per osservare il loro impatto sulla formazione del ghiaccio.

I risultati sono stati sorprendenti: la presenza di microplastiche ha aumentato la temperatura media di congelamento delle gocce d’acqua di 5-10 gradi rispetto a quelle senza contaminanti. In condizioni atmosferiche normali, una goccia d’acqua si congela a circa -38°C, ma la presenza di impurità come polvere, batteri o microplastiche possono abbassare questa soglia, favorendo la formazione di ghiaccio a temperatura più elevata. Heidi Busse, dottoressa e principale autrice dello studio, spiega che nel caso delle microplastiche, il 50% delle goccioline si è congelato a -22°C.

Le implicazioni di questa scoperta sono significative per i modelli meteorologici e climatici. Miriam Freedman, professoressa di chimica alla Penn State e autrice senior dello studio, evidenzia che la presenza di microplastiche nell’atmosfera potrebbe già influenzare la formazione e il comportamento delle nuvole. Le microplastiche potrebbero agire come centri attorno ai quali si forma il ghiaccio quando l’aria si solleva nell’atmosfera e si raffredda.

Questo fenomeno potrebbe avere un impatto sulla distribuzione e sulla frequenza delle precipitazioni. In ambienti inquinati, le microplastiche distribuiscono l’acqua tra più nuclei, generando gocce più piccole che ritardano la pioggia. Le nuvole potrebbero accumulare più acqua prima di rilasciare precipitazioni, portando a eventi meteorologici più intensi e improvvisi. Le nubi svolgono un ruolo fondamentale nel bilancio termico del pianeta, riflettendo o trattenendo il calore a seconda dell’altitudine e della composizione.

Invecchiamento ambientale: L’effetto dell’invecchiamento naturale delle microplastiche ha evidenziato variazioni nella capacità di nucleare il ghiaccio, aggiungendo complessità al modo in cui queste particelle interagiscono con l’ambiente.

Per quanto riguarda l’invecchiamento delle microplastiche, i ricercatori hanno scoperto che processi come l’esposizione alla luce, all’ozono e agli acidi possono modificare la capacità delle microplastiche di agire come nuclei di ghiaccio. Questo aggiunge un ulteriore livello di complessità al comportamento delle microplastiche e alle previsioni climatiche.

Le implicazioni di questa ricerca richiedono ulteriori approfondimenti. Gli scienziati intendono esaminare l’impatto degli additivi chimici presenti nelle plastiche per comprendere meglio come influenzare l’interazione delle microplastiche con le nubi. Mentre si cercano soluzioni per ridurre la presenza di plastica nell’ambiente, è chiaro che le microplastiche stanno già giocando un ruolo nell’alterare il clima globale in modi complessi e ancora poco compresi.

Questa scoperta sottolinea l’urgenza di approfondire la comprensione degli effetti delle microplastiche sul clima e sottolinea la necessità di azioni concrete per ridurre la presenza di plastica nell’ambiente.

Risparmio Energetico: Consumare Meno per Inquinare Meno e Ridurre l’Impatto Ambientale

Con l’arrivo dell’inverno, risparmiare sui costi energetici diventa una priorità per molti.

Ecco 13 consigli utili da tenere a mente per mantenere caldo il tuo ambiente senza sprechi:

  1. Fai isolamento termico sottotetto con fibra di cellulosa: ti permetterà di evitare che il calore fuoriesca dal tetto, guadagnando +3/4 gradi, riducendo i consumi di un 30%. Con un intervento di un solo giorno avrai un isolamento termico ecologico che dura per tutta la vita.

insufflaggio con fibra di cellulosa

  1. Mantieni la temperatura a 20 gradi: Rispettare questa soglia massima consente di ridurre i consumi di riscaldamento fino al 7% per ogni grado in più.
  2. Evita di coprire i caloriferi: Tende e mobili possono ostacolare la diffusione del calore, aumentando i consumi fino al 40%.
  3. Chiudi le tapparelle al buio: Riduci la dispersione del calore attraverso le finestre.
  4. Evita di aprire le finestre con il riscaldamento acceso: Per non disperdere il calore prodotto.
  5. Istalla una VMC con recupero di calore: potrai così arieggiare la casa senza raffreddarla, evitando muffe e allergeni.

Abitazione con ventilazione meccanica interna inVENTer

  1. Fai manutenzione alla caldaia: Assicurati che sia efficiente per ridurre gli sprechi.
  2. Utilizza valvole termostatiche: Regolano automaticamente il flusso d’acqua calda, consentendo un risparmio del 10-15% sul riscaldamento.

  1. Installazione di centraline di termoregolazione: Automatizzano l’accensione e lo spegnimento del riscaldamento.
  2. Opta per caldaie a condensazione ad alta efficienza: Risparmiano fino al 35% rispetto a quelle tradizionali.
  3. Considera le pompe di calore: Possono ridurre i costi del riscaldamento invernale del 40-60% e sono ideali anche per l’acqua sanitaria.
  4. Considera i pannelli radianti a raggi infrarossi lontani (FIR): Soprattutto se c’è impianto fotovoltaico il tuo costo di riscaldamento scende completamente ed è privo di emissioni inquinanti.

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  1. Sfiata regolarmente i caloriferi: Rimuovi le bolle d’aria che possono compromettere l’efficienza del riscaldamento.

Prima di accendere i termosifoni, ricorda di effettuare lo sfiatamento dei radiatori per massimizzarne l’efficienza. Seguendo questi consigli, potrai riscaldare la tua casa in modo efficiente e risparmiare sui costi energetici, senza compromettere il comfort.

Sfiatare i Termosifoni per il Risparmio Energetico:

Per garantire un riscaldamento efficiente e ridurre i costi energetici, sfiatare i termosifoni è un passo cruciale. Ecco come farlo correttamente.

Occorrente

  • Una chiave per aprire le valvole di sfiato dei radiatori
  • Un panno e un secchio per raccogliere l’acqua che gocciola

Come Procedere

  1. Preparazione: Assicurarsi che l’impianto di riscaldamento sia spento e che le valvole del termostato siano aperte per massimizzare l’apertura dei radiatori.
  2. Apertura della Valvola di Sfiato: Utilizzando la chiave, aprirle delicatamente in senso antiorario, lasciando uscire aria e acqua fino a quando scorre solo acqua.
  3. Chiusura della Valvola: Ruotare la valvola in senso orario per chiuderla una volta eliminata l’aria.
  4. Controllo della Pressione: Verificare che la pressione della caldaia sia tra 1 e 2 bar per assicurare un corretto funzionamento.

Importanza dello Sfiatare i Termosifoni

La presenza di aria nei termosifoni compromette la distribuzione uniforme del calore, causando sprechi energetici. Lo sfiatamento ottimizza il consumo energetico e riduce le emissioni, garantendo un riscaldamento uniforme e efficiente.

Quando Sfiatare i Termosifoni

Segnali come calore non uniforme, rumori di gorgogliamento e calo di pressione indicano la necessità di sfiatare i radiatori. Intervenire tempestivamente evita inefficienze energetiche.

Pulizia dei Termosifoni

Rimuovere polvere e sporco dai termosifoni per evitare che si diffondano nell’ambiente. Pulire attentamente gli spazi tra le tubature e le sezioni posteriori per mantenere un riscaldamento efficiente.

Sfiatare e pulire regolarmente i termosifoni è parte essenziale della manutenzione degli impianti di riscaldamento, garantendo efficienza e durata nel tempo.

Ricorda, una corretta manutenzione dei termosifoni non solo ottimizza il consumo energetico, ma assicura anche un ambiente confortevole e sano in casa tua.

Si profila all’orizzonte il nuovo scenario dell’ecobonus per il 2025, portando con sé significative novità e cambiamenti sostanziali. Il Governo si sta preparando a introdurre un sistema di incentivi più integrato e in linea con gli obiettivi europei in materia di efficienza energetica. Con l’avvicinarsi della scadenza dei bonus edilizi, fissata al 31 dicembre 2024, sorgono interrogativi sul futuro di queste agevolazioni.

I Dubbi Circa il Superbonus

Recentemente, l’onorevole Fabrizio Benzoni ha sollevato interrogativi presso il Ministero dell’Ambiente riguardo al destino delle detrazioni per l’efficientamento energetico una volta concluso l’ecobonus. Benzoni ha evidenziato alcune criticità, come la detrazione del 65% per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, indipendentemente dai risultati energetici ottenuti o dal valore dell’investimento. In particolare, ha sottolineato che pompe di calore e caldaie a condensazione ricevono gli stessi incentivi, nonostante le prime offrano un risparmio energetico superiore rispetto alle seconde. Ha inoltre richiesto chiarimenti riguardo al nuovo quadro normativo necessario per raggiungere gli obiettivi europei in termini di efficienza energetica.

Le Nuove Detrazioni

In risposta a queste interrogazioni, il viceministro Vannia Gava ha annunciato che la nuova detrazione per il risparmio energetico sarà allineata alle direttive UE 2023/1791 e UE 2024/1275 (Direttiva Case Green) e al PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Il nuovo sistema di incentivi prevede una revisione delle attuali detrazioni, con un focus sulle prestazioni energetiche degli edifici e una durata minima di 10 anni.

I principali beneficiari saranno i proprietari di immobili meno efficienti, i quali dovranno migliorare le prestazioni energetiche entro il 2035. Gli immobili di lusso e le caldaie alimentate da combustibili fossili non saranno idonei per gli incentivi. Inoltre, sono previsti strumenti finanziari di supporto, come finanziamenti a tasso agevolato per coloro che si trovano in condizioni di povertà energetica. Per le aziende, saranno disponibili ulteriori opportunità di finanziamento per l’efficientamento energetico attraverso strumenti come il Conto termico, i Certificati bianchi, il Fondo nazionale per l’efficienza energetica e il piano Transizione 5.0.

Revisione dei Bonus

Il viceministro Gava ha confermato che il Governo sta attualmente procedendo a una revisione completa degli incentivi, con un’attenzione particolare agli immobili soggetti agli obblighi della Direttiva Case Green. Sono state apportate modifiche anche a detrazioni storiche, come nel caso del bonus ristrutturazioni, con un abbassamento dell’aliquota. Inoltre, il Governo sta lavorando alla creazione di un Testo Unico per semplificare le detrazioni fiscali destinate alla riqualificazione edilizia e all’efficientamento energetico, prefigurando un futuro con bonus più mirati e selettivi.

Il panorama dell’ecobonus 2025 si prospetta quindi come un momento di transizione verso un sistema di incentivi più efficace, allineato agli standard europei e orientato a promuovere una maggiore efficienza energetica nel settore edilizio. Resta da vedere come queste novità influenzeranno il settore e quali saranno le opportunità e le sfide che si presenteranno per proprietari, aziende e professionisti del settore.

(fonte buildnews.it)