Le fondamenta di Venezia: un capolavoro di ingegneria antica e moderna

Venezia, la città che sembra fluttuare magicamente sulle acque della laguna, è uno dei luoghi più affascinanti e iconici al mondo. Ma dietro il suo fascino senza tempo si nasconde un’impresa ingegneristica straordinaria, frutto di secoli di innovazione e adattamento a un ambiente unico e complesso. Le fondamenta di Venezia, infatti, non sono semplicemente poggiate sul terreno, ma sono il risultato di una tecnica ingegnosa che ha permesso alla città di resistere per oltre un millennio.

 

Un sistema di fondazioni unico al mondo

Le fondamenta di Venezia sono costituite da milioni di pali di legno infissi nel terreno lagunare. Questi pali, spesso realizzati con legni resistenti come ontano, larice, quercia e pino, venivano conficcati nel fango e nella sabbia fino a raggiungere strati più compatti e stabili. Una volta immersi nell’acqua, i pali di legno non subivano il naturale processo di decomposizione, ma si indurivano nel tempo, trasformandosi in una base solida e duratura.

Questa tecnica risale al V secolo d.C., quando gli abitanti delle terre vicine cercarono rifugio nelle isole della laguna per sfuggire alle invasioni barbariche. Per rendere abitabili queste aree paludose, gli ingegneri dell’epoca adottarono una soluzione innovativa: creare una rete di pali di legno che fungesse da fondazione per le costruzioni.

La tecnica di costruzione: tra ingegno e fatica

La costruzione delle fondamenta veneziane era un’operazione complessa e laboriosa. I pali di legno, lunghi diversi metri, venivano conficcati nel terreno con l’ausilio di strumenti pesanti, come martinetti e mazze. Una volta posizionati, i pali venivano ricoperti da uno strato di pietrame e tavolati in legno, che distribuivano uniformemente il peso delle strutture superiori.

Questo sistema garantiva una stabilità eccezionale, permettendo la costruzione di edifici maestosi come la Basilica di San Marco, il Campanile e il Ponte di Rialto. Si stima, ad esempio, che il solo Campanile di San Marco poggi su circa 100.000 pali di legno. Un’opera titanica che dimostra l’abilità e la determinazione degli antichi costruttori veneziani.

Le sfide del tempo: degrado e soluzioni moderne

Nonostante la straordinaria resistenza di queste fondazioni, il tempo e l’ambiente lagunare hanno messo a dura prova la stabilità di Venezia. Uno dei principali problemi è rappresentato dai batteri anaerobi, che possono deteriorare lentamente il legno immerso nel fango. Per contrastare questo fenomeno, negli ultimi decenni sono stati sviluppati interventi di consolidamento e tecniche di costruzione alternative, che prevedono l’uso di materiali moderni come il calcestruzzo.

Un’altra sfida strutturale è rappresentata dall’acqua salmastra, che risale nei mattoni degli edifici, depositando sali che ne causano la frattura nel tempo. Per proteggere le costruzioni, tradizionalmente si utilizza la pietra d’Istria, una roccia calcarea compatta che impedisce la risalita dell’umidità.

Venezia e l’ingegneria moderna: tra tradizione e innovazione

Oggi, Venezia continua a essere un laboratorio di ingegneria e architettura, dove tradizione e innovazione si incontrano per preservare il patrimonio della città. Uno degli esempi più recenti è il sistema MOSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), una serie di paratoie mobili progettate per proteggere la laguna dall’acqua alta. Questo progetto, sebbene controverso, rappresenta un’ulteriore dimostrazione dell’ingegno umano nel contrastare le sfide poste dall’ambiente.

Inoltre, gli interventi di restauro e consolidamento delle fondazioni continuano a basarsi su tecniche antiche, integrate con materiali e tecnologie moderne. Questo approccio ibrido garantisce la conservazione della città, mantenendo intatto il suo fascino senza tempo.

Un esempio di sostenibilità ante litteram

Le fondamenta di Venezia rappresentano anche un esempio di sostenibilità ante litteram. L’uso del legno, un materiale naturale e rinnovabile, e la capacità di adattarsi a un ambiente fragile come la laguna dimostrano come l’ingegneria veneziana sia stata in grado di coniugare efficienza e rispetto per l’ambiente.

Oggi, questa lezione è più attuale che mai, in un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle politiche urbanistiche e architettoniche. Venezia, con la sua storia millenaria, ci ricorda che è possibile costruire in armonia con la natura, senza comprometterne l’equilibrio.

Curiosità: Antichi modi di dire “Ti ga na testa da bater pai!”

Pillole di venezianità per descrivere una persona testarda, con la testa dura, che non vuol capire. Ma perché proprio “bater pai”? Per scoprirlo, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, alle origini della splendida Venezia, una città che senza l’arte dei “batipai” non esisterebbe neanche.

“batipai” erano gli artigiani specializzati nel piantare i pali di legno che sostengono Venezia. Questi pali, infissi nel fango della laguna, sono la base su cui poggiano palazzi, ponti e chiese, ma servivano anche per l’ormeggio delle barche e la navigazione lagunare. Il palo, insomma, è l’elemento più essenziale dell’urbanistica veneziana: la città sorge letteralmente su una “foresta rovesciata” di alberi provenienti dalle Dolomiti.

La palificazione era un’operazione complessa e faticosa. Più grande e pesante era la costruzione soprastante, più fitta ed estesa doveva essere la rete di pali. Per esempio, il Ponte di Rialto poggia le sue estremità su ben 12.000 pali di olmo. Ma i pali non servivano solo per le fondamenta: erano fondamentali anche per l’arredo urbano. Le “bricole” segnalavano i canali navigabili, le “paline” servivano per l’attracco delle barche, i “vieri” erano utilizzati per la pesca e l’allevamento dei mitili, e i pali sostenevano i pontili.

Oggi questi lavori si svolgono con mezzi meccanici, ma un tempo tutto dipendeva dalla forza e dall’abilità dei “batipai”. Questi artigiani, con fatica e dedizione, battevano i pali nel fango usando un maglio, uno strumento pesante simile a una mazza. Per coordinare i movimenti, i “batipai” cantavano una nenia cadenzata, trasformando il duro lavoro in una sorta di danza rituale.

E qui arriviamo al punto: “bater pai” significa letteralmente “battere pali”. Ma perché si dice “ti ga na testa da bater pai”? Perché il maglio, lo strumento usato per conficcare i pali, era chiamato anche “testa”. E per piantare un palo fino in fondo, serviva una testa dura, resistente, capace di sopportare colpi ripetuti. Ecco perché, in veneziano, una persona testarda è qualcuno che “ga na testa da bater pai”: ha una testa così dura che potrebbe essere usata per piantare pali!

Questa espressione, quindi, non è solo un modo di dire colorito, ma un tributo all’ingegno e alla fatica di chi, con la propria testa (e le proprie braccia), ha reso possibile la costruzione di una delle città più straordinarie al mondo. Venezia, insomma, non è solo un capolavoro d’arte e architettura, ma anche un monumento alla tenacia e alla determinazione dei suoi abitanti.

E se oggi ammiriamo la bellezza di Venezia, è anche grazie a quei “batipai” che, con la loro testa dura, hanno piantato le radici di una città che sembra sfidare le leggi della natura. “Ti ga na testa da bater pai!” non è solo un complimento alla testardaggine, ma un omaggio a chi ha costruito l’impossibile.

" Battipai "  al lavoro con il Maglio

Conclusione

Le fondamenta di Venezia sono un capolavoro di ingegneria che ha resistito alla prova del tempo, trasformando una laguna paludosa in una delle città più iconiche al mondo. Questo sistema, basato su milioni di pali di legno e su una profonda conoscenza dell’ambiente, testimonia l’ingegno umano e la capacità di adattarsi a condizioni estreme.

Oggi, mentre Venezia affronta nuove sfide come l’innalzamento del livello del mare e il degrado delle strutture, l’ingegneria moderna continua a ispirarsi alle soluzioni del passato, dimostrando che tradizione e innovazione possono coesistere per preservare un patrimonio unico al mondo.

Venezia non è solo una città da ammirare, ma anche da studiare: un esempio straordinario di come l’uomo possa trasformare un ambiente ostile in un’opera d’arte vivente.

Che cos’è il comfort abitativo e perché è importante

Il termine comfort si riferisce a una condizione di benessere fisico e psicologico in cui una persona si sente a proprio agio. Il comfort abitativo, nello specifico, riguarda la qualità dell’ambiente interno di una casa in termini di temperatura, umidità, qualità dell’aria, illuminazione e isolamento acustico.

Un’abitazione confortevole permette di vivere meglio, migliorando la salute e riducendo lo stress quotidiano. Ad esempio, una casa troppo umida può favorire la formazione di muffe, mentre un’aria troppo secca può causare problemi respiratori. Una temperatura interna stabile e un’aria di qualità contribuiscono al benessere psicofisico di chi vive all’interno dell’abitazione, migliorando anche la produttività e il riposo notturno.

Investire nel comfort abitativo significa, quindi, non solo risparmiare energia e denaro, ma anche aumentare la qualità della vita e il valore dell’immobile.

 

Risparmiare sulle Bollette in Modo Sostenibile: Strategie per una Casa più Green

Negli ultimi anni, il costo dell’energia ha subito un’impennata significativa, mettendo a dura prova il bilancio delle famiglie italiane. Avere una casa efficiente dal punto di vista energetico non è solo un modo per ridurre le spese, ma anche un passo fondamentale verso la sostenibilità ambientale. Uno degli aspetti chiave per ottenere un’abitazione più efficiente e green è il miglioramento dell’isolamento termico e della qualità dell’aria interna. Investire in soluzioni come l’insufflaggio con fibra di cellulosa e la ventilazione meccanica controllata (VMC) può fare una grande differenza in termini di benessere e risparmio.

L’importanza dell’isolamento termico per ridurre i consumi

Uno dei motivi principali per cui le bollette energetiche possono essere elevate è la dispersione termica. In inverno, una casa mal isolata perde calore rapidamente, costringendo il sistema di riscaldamento a lavorare di più per mantenere una temperatura confortevole. D’estate, invece, il caldo penetra con facilità, aumentando il bisogno di condizionatori e ventilatori.

Un buon isolamento termico, ottenibile con l’insufflaggio di fibra di cellulosa, aiuta a mantenere una temperatura più stabile all’interno dell’abitazione, riducendo il fabbisogno energetico. La fibra di cellulosa, oltre ad essere un materiale ecologico derivato dal riciclo della carta, ha eccellenti proprietà isolanti, è traspirante e regola naturalmente l’umidità.

Case troppo calde d’estate e troppo fredde d’inverno: il problema comune

Molti edifici in Italia sono stati costruiti senza un adeguato isolamento termico, rendendo difficile mantenere una temperatura confortevole senza un uso eccessivo di riscaldamento e condizionatori. Questo non solo incide sulle bollette, ma influisce anche sulla qualità della vita all’interno della casa. La soluzione? Un intervento mirato e rapido per migliorare l’isolamento.

Grazie alla tecnica dell’insufflaggio con fibra di cellulosa, è possibile coibentare pareti e sottotetti senza opere invasive e in un solo giorno di lavoro.

Questo tipo di intervento permette di guadagnare fino a +4°C in inverno e -4°C in estate, migliorando il comfort abitativo e abbattendo le spese energetiche fino al 40%.

Ventilazione Meccanica Controllata: aria pulita senza sprechi

Oltre all’isolamento, un altro fattore determinante per il comfort abitativo è la qualità dell’aria interna. L’umidità e l’accumulo di agenti inquinanti all’interno della casa possono creare problemi di salute e favorire la formazione di muffa.

La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) permette di garantire un ricambio costante di aria senza bisogno di aprire le finestre, evitando così dispersioni termiche. Questo sistema filtra l’aria in entrata, eliminando polveri, pollini e agenti inquinanti, mantenendo un ambiente più sano e riducendo il consumo energetico.

Detrazioni fiscali e incentivi per un’abitazione sostenibile

Investire nell’isolamento termico consente anche di usufruire di agevolazioni fiscali.

Affidarsi a professionisti esperti come Habito Srl significa avere un supporto completo, dalla scelta della soluzione più adatta fino alla gestione delle pratiche per accedere alle detrazioni fiscali disponibili.

Più risparmio, più benessere, più sostenibilità

Investire nell’efficienza energetica della propria casa è una scelta intelligente sotto tutti i punti di vista: economico, ambientale e di benessere personale. Con un isolamento termico adeguato e un sistema di ventilazione efficiente, si ottiene un ambiente domestico più salubre e confortevole, si riduce l’impatto ambientale e si risparmiano centinaia di euro all’anno sulle bollette.

Se vuoi migliorare la tua casa e renderla più sostenibile, contattaci oggi stesso per una consulenza gratuita! Habito Srl è al tuo fianco per trasformare la tua abitazione in un luogo più efficiente e accogliente.

 

La Transizione Ecologica: Guida Verso un Futuro Sostenibile

La transizione ecologica e la decarbonizzazione rappresentano due dei pilastri fondamentali nella lotta al cambiamento climatico e nel perseguire uno sviluppo sostenibile per le generazioni future. In questo articolo esploreremo il concetto di transizione ecologica, focalizzandoci su come l’Italia stia affrontando questa sfida grazie anche ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea.

Cosa S’intende per Transizione Ecologica

La transizione ecologica è un processo di cambiamento e trasformazione della società e dell’economia verso obiettivi di sviluppo sostenibile e decarbonizzazione. Conosciuta anche come rivoluzione verde o green transition, mira a ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente circostante.

In sostanza, la transizione ecologica è un “processo di innovazione tecnologica e rivoluzione ambientale volto a favorire l’economia e lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità”.

La transizione ecologica rappresenta una svolta cruciale nell’attuale contesto ambientale, ponendo l’accento sulla necessità di adottare pratiche sostenibili per ridurre l’impatto dell’azione umana sul pianeta. Questo movimento si propone di sostituire sistemi produttivi e stili di vita basati su un consumo eccessivo di risorse con approcci più eco-friendly, volti a salvaguardare l’ambiente, la società e l’economia.

I Benefici della Transizione Ecologica

Ambientali:

  • Miglioramento della qualità dell’aria: Riducendo le emissioni nocive.
  • Contrasto al cambiamento climatico: Combatte le cause antropogeniche del riscaldamento globale.
  • Salvaguardia delle risorse naturali e della biodiversità: Preserva la ricchezza dei nostri ecosistemi.

Economici:

  • Creazione di nuovi posti di lavoro: Settore green in espansione.
  • Riduzione dei costi di produzione: Efficienza e ottimizzazione delle risorse.
  • Indipendenza energetica: Promozione di fonti rinnovabili.
  • Miglioramento dell’immagine aziendale: Sostenibilità come valore distintivo.

Salute e Qualità della Vita:

  • Riduzione dell’inquinamento: Benefici diretti per la salute.
  • Ambienti più salubri e vivibili: Incide positivamente sulla qualità della vita.

Sfide e Criticità

Economiche:

  • Investimenti significativi: Necessari per la transizione tecnologica.
  • Ricerca e sviluppo: Fondamentale per l’innovazione sostenibile.

Materie Prime:

  • Reperimento di risorse critiche: Essenziale per lo sviluppo di tecnologie green.

Normative e Diffidenza:

  • Ostacoli burocratici e normativi: Rallentano l’adozione di soluzioni sostenibili.
  • Diffidenza della popolazione: Educare e sensibilizzare sono cruciali per il successo della transizione.

La transizione ecologica non è solo un cambiamento di paradigma, ma un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile e resiliente per le generazioni presenti e future. Superare le sfide richiede impegno, collaborazione e un cambio culturale che ponga la sostenibilità al centro delle nostre azioni quotidiane.

L’Impegno dell’Italia e i Fondi Europei

L’Italia si sta impegnando attivamente nella transizione ecologica, riconoscendo l’importanza di adottare pratiche sostenibili per proteggere l’ambiente e garantire un futuro migliore per tutti. Grazie ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, il nostro paese sta implementando progetti e iniziative finalizzati a promuovere la sostenibilità ambientale e a ridurre le emissioni di gas serra.

Iniziative Chiave per la Transizione Ecologica in Italia

  1. Energia Rinnovabile: Promozione e sviluppo delle fonti energetiche pulite per ridurre l’utilizzo di combustibili fossili.
  2. Mobilità Sostenibile: Incentivazione dei trasporti pubblici, delle auto elettriche e delle infrastrutture per la ricarica.
  3. Efficienza Energetica: Miglioramento degli standard energetici degli edifici e dei processi produttivi.
  4. Economia Circolare: Riduzione degli sprechi e promozione del riciclo e riutilizzo delle risorse.

 

L’Italia, oltre al PNRR, ha varato due piani strategici per la transizione ecologica: il PNIEC e il PNACC.

Il PNIEC, approvato nel 2020, è il compendio delle politiche energetiche e climatiche italiane. Basato sul Decreto Legge sul Clima e ispirato al Green New Deal europeo, il piano prevede cinque linee d’azione per decarbonizzare l’economia, migliorare l’efficienza energetica e stimolare l’innovazione nel settore energetico.

A completamento del PNIEC, il PNACC del 2022 si concentra sugli impatti dei cambiamenti climatici e definisce una serie di misure per ridurre la vulnerabilità del Paese e aumentare la sua resilienza. Dai trasporti all’agricoltura, il PNACC coinvolge tutti i settori, promuovendo un approccio integrato e sostenibile.

Entrambi i piani, coordinati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rappresentano uno strumento fondamentale per la transizione verso un futuro a basse emissioni e più equo.

Conclusioni

La transizione ecologica è una sfida impegnativa ma fondamentale per garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni. L’impegno dell’Italia nel perseguire la sostenibilità ambientale attraverso progetti innovativi e investimenti mirati è un passo importante verso un mondo più verde e resiliente. Con il sostegno dell’Unione Europea e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, possiamo intraprendere un cammino verso un futuro migliore per il nostro pianeta e per noi stessi.

“Prevenire è meglio che curare” i danni da terremoto, con la cultura della sicurezza antisismica.

La prevenzione sismica è un tema di vitale importanza, non solo in termini di vite umane salvate, ma anche di costi economici evitati legati alla ricostruzione e al ripristino post-terremoto. È essenziale imparare dalla storia e comprendere che prevenire è sempre più efficace che dover affrontare le conseguenze di un disastro naturale.

La cultura della sicurezza sismica e dell’informazione gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. Essere consapevoli dei rischi sismici non dovrebbe generare panico, ma piuttosto prepararci in modo adeguato ad affrontare eventuali emergenze. Questo principio è cruciale soprattutto per le generazioni future, che devono essere educate fin da giovani sull’importanza della prevenzione e della preparazione agli eventi sismici.

Investire nella prevenzione sismica, nella costruzione di edifici resilienti e nella sensibilizzazione della popolazione riguardo ai comportamenti da adottare in caso di terremoto sono passi fondamentali per ridurre l’impatto devastante di questi eventi sulla società e sull’economia.

La consapevolezza, la preparazione e l’adozione di misure preventive possono contribuire in modo significativo a mitigare gli effetti dei terremoti e a proteggere la vita umana e il patrimonio economico del Paese. È essenziale mantenere viva la cultura della sicurezza sismica e dell’informazione per garantire un futuro più resiliente e sicuro per tutti.

Nel dicembre 1908, un evento sismico devastante colpì Messina e Reggio Calabria, rivelando una mancanza critica nelle normative italiane riguardanti la progettazione antisismica delle strutture. Nonostante l’Italia avesse già subito numerosi terremoti significativi nel corso dei secoli, le regole erano spesso poco stringenti.

Dopo terremoti come quello del 30 luglio 1627 in Campania e Puglia, che portò alla creazione del “sistema baraccato alla beneventana” per la ricostruzione, e il sisma del 5 febbraio 1783 in Calabria e Sicilia, che impose regole rigorose per la costruzione, le norme sismiche divennero più flessibili dopo l’unificazione dell’Italia. Anche dopo eventi come il terremoto di Casamicciola nel 1883, l’accento si spostò verso lo sviluppo turistico piuttosto che sulla sicurezza strutturale.

La prima classificazione sismica ufficiale in Italia arrivò con il Regio Decreto n. 193 del 1909, in seguito al terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908. Tuttavia, questa normativa era limitata ai comuni colpiti dai terremoti, seguendo un approccio reattivo anziché preventivo.

Con il passare degli anni, l’Italia diventò interamente considerata a rischio sismico, anche se solo una parte del territorio era classificata come tale fino al terremoto Campano-Lucano del 1980. La lezione principale da imparare era che prevenire è sempre meglio che dover ricostruire, considerando non solo le vite perse ma anche i costi economici.

Secondo lo speciale dell’ENEA “100 anni di ingegneria sismica”, pubblicato in occasione del centenario del terremoto di Avezzano del 1915, la maggior parte delle strutture in Italia, inclusi edifici cruciali come scuole e ospedali, non è adeguatamente protetta contro i terremoti. Il documento mette in evidenza le sfide legate alla pericolosità sismica, le analisi storiche e le tecnologie moderne per rendere le costruzioni più resilienti.

Cultura della Prevenzione Sismica: Innovazioni Tecnologiche e Necessità di Cambiamento

Negli ultimi anni, diverse iniziative sono state intraprese per promuovere la prevenzione sismica in Italia, tra cui l’implementazione di detrazioni fiscali per interventi strutturali antisismici e il sismabonus. Tuttavia, il recente Recovery plan non ha affrontato la questione della prevenzione sismica, evidenziando una lacuna nella politica riguardo alla sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro.

La mancanza di una forte domanda di sicurezza da parte dei cittadini, a meno che non sia scatenata da un evento catastrofico, rappresenta un ostacolo da superare per garantire una maggiore consapevolezza e preparazione in materia di prevenzione sismica.

È durante le fasi di emergenza successive ai terremoti che l’attenzione pubblica e mediatica si concentra sulla prevenzione delle catastrofi naturali e sulla loro mitigazione. Tuttavia, questa attenzione spesso svanisce rapidamente, lasciando la sicurezza in secondo piano fino al prossimo disastro.

L’Italia è un Paese ad alto rischio sismico a causa della sua particolare posizione geografica che la vuole situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e la zolla euroasiatica. In 2.500 anni abbiamo subito 30.000 terremoti di media e forte intensità, i più recenti e devastanti a L’Aquila nel 2009, in Emilia Romagna nel 2012, nel Centro Italia nel 2016 e all’Etna nel 2018.

È dunque fondamentale apportare un miglioramento sismico ai fabbricati esistenti per renderli più sicuri in caso di evento sismico.

La ricerca e l’innovazione tecnologica giocano un ruolo fondamentale nella messa in sicurezza sismica.

Questo è il caso di due prodotti studiati per costruzioni esistenti. Progetto Sisma, innovazione e competenza concentrate in un team di esperti del miglioramento sismico ed efficientamento energetico, incubato nel Tecno Polo di Mirandola (MO). Destinati a chi vuole ristrutturare casa nell’ottica del miglioramento sismico ed energetico, con una soluzione unica che permette di accedere ad eco e sisma bonus elevando i massimali di spesa.

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Sistema Resisto 5.9 Tube: Innovazione per il Miglioramento Sismico ed Energetico degli Edifici

Il Sistema Resisto 5.9 Tube rappresenta una soluzione tecnologica all’avanguardia che mira a combinare un miglioramento delle prestazioni sismiche con un efficientamento energetico degli edifici esistenti.

Questo sistema innovativo viene progettato utilizzando un rilievo fotogrammetrico con drone e in base al progetto strutturale del tecnico incaricato, offrendo una serie di vantaggi significativi, tra cui:

  • Riduzione delle Lavorazioni in Cantiere
  • Diminuzione dei Tempi di Intervento
  • Eliminazione Totale degli Scarti di Lavorazione
  • Risparmio Economico e Sostenibilità Ambientale

Il Sistema Resisto 5.9 Tube assicura un intervento rapido e non invasivo, con l’applicazione a secco dall’esterno dell’edificio.

Applicazioni del Sistema Resisto 5.9 Tube

Il Sistema Resisto 5.9 Tube può essere impiegato in:

  • Edifici in Muratura Portante
  • Edifici a Telaio in Cemento Armato

L’intervento è finalizzato al miglioramento/adeguamento sismico degli edifici in muratura secondo i § 8.4.2 e 8.4.3 delle NTC 2018, rientrando nell’ambito degli interventi globali per riqualificare l’intero organismo strutturale.

Il sistema può essere utilizzato anche come intervento locale, come indicato nel § 8.4.1 delle NTC 2018, per interventi su singole porzioni o elementi murari al fine di ridurre le vulnerabilità della struttura contro i meccanismi locali.

Grazie al suo elevato grado di libertà progettuale, il Sistema Resisto 5.9 Tube consente di intervenire su varie tipologie di edifici, inclusa l’integrazione con altre soluzioni di rinforzo strutturale.

Il Sistema Resisto 5.9 Tube si pone all’avanguardia nel settore del miglioramento sismico ed energetico degli edifici, offrendo un approccio innovativo e flessibile per aumentare la sicurezza strutturale e l’efficienza energetica degli edifici esistenti.

Sismagrid: Innovazione nel Rinforzo Sismico Direttamente sull’Intonaco

Sismagrid è una rivoluzionaria soluzione per il rinforzo sismico a basso spessore che può essere installata direttamente sull’intonaco esistente, senza la necessità di rimozione.

Questo nuovo sistema, sviluppato dal reparto ricerca e sviluppo di Progetto Sisma, si basa su una rete preformata a maglia quadrata composta da nastri in acciaio strutturale prezincato S350GD+Z di 2 mm di spessore. Le principali caratteristiche di Sismagrid includono:

  • Installazione Facile e Veloce a Secco
  • Senza Rimozione dell’Intonaco Esistente
  • Spessore Limitato
  • Riduzione degli Scarti di Lavorazione
  • Investimento Economico Contenuto e Accesso al Sismabonus

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Applicazioni del Sistema di Rinforzo Antisismico Sismagrid.

Sismagrid può essere utilizzato per:

  • Rinforzare Tamponature di Edifici in Cemento Armato
  • Rinforzare Edifici in Muratura Portante

Grazie alla sua flessibilità progettuale, Sismagrid può adattarsi a diversi tipi di edifici.

Intervento Locale e Miglioramento Sismico degli Edifici

L’installazione di Sismagrid può essere considerata come un intervento locale (come indicato nel § 8.4.1 delle NTC 2018) per prevenire i meccanismi di collasso, nonché come un intervento di miglioramento sismico (come indicato nel § 8.4.2 delle NTC 2018).

Nei edifici in muratura, l’applicazione diffusa della rete su tutto il fabbricato favorisce il comportamento scatolare, contribuendo al miglioramento sismico complessivo dell’edificio.

Test sperimentali condotti su campioni di muratura hanno confermato che la rete in acciaio di Progetto Sisma aumenta la resistenza e la capacità deformativa nel piano del singolo pannello per meccanismi di rottura a taglio e pressoflessione.

Il sistema è proposto nella seguente configurazione:

  • Modulo: 1300×2900 mm
  • Spessore dei Piatti: 50 mm
  • Maglia Reticolare: 400×400 mm
  • Ancoraggi con passo di 400 mm

Sismagrid rappresenta un passo avanti significativo nel campo del rinforzo sismico, offrendo una soluzione efficiente, economica e di facile installazione per migliorare la sicurezza strutturale degli edifici esistenti.